Nicolò Zaniolo tornerà più forte

Oggi, 13 settembre 2020, è un giorno che per certi versi diventa storico. E’ infatti perfettamente riuscito l’intervento chirurgico a Innsbruck che ha rappresentato per Nicolò Zaniolo la ricostruzione del secondo legamento crociato. Questa volta il sinistro, quello che sorregge il suo piede forte.

In questi casi, quando a una rottura di un crociato ne succede immediatamente un’altra, ci si domanda se si abbia a che fare una questione di sfortuna, fatalità, o se sotto ci sia qualcosa di diverso. E per il talentissimo della Roma, oltre che della della Nazionale, la situazione che si è manifestata sembra condurci alla seconda ipotesi.

Dalla sua esplosione ai massimi livelli, Nicolò Zaniolo è parso immediatamente un giocatore fenomenale, ma assolutamente atipico, differente dai sui pari età e non solo. Sia sul campo, a livello di intuizioni, mentalità, costanza e visione di gioco, che sul piano della struttura fisica e della velocità d’azione.

Al verificarsi di questi infortuni sentiamo spesso dire che “è normale sia capitato ancora, è un giocatore di cristallo”. Ecco, Zaniolo assolutamente no. Il ragazzo ex Inter è un tuttocampista  a tratti anche abbastanza elegante, ma nel complesso un calciatore pesante, da contatto fisico, da scontro, particolarmente efficace nel suo modo di utilizzare il corpo. A tutto ciò aggiungendo  una struttura imponente (190 centimetri per 79 kilogrammi) che a certe velocità subisce, gioco forza, dei contraccolpi muscolari e articolari non da poco.

Zaniolo nella sua classica azione di progressione dirompente e contatto fisico (vinto) contro Bernardeschi e Muratore nell’ultima gara di campionato contro la Juventus.

Dal suo arrivo nella capitale e nel corso dei due anni già vissuti con la maglia giallorossa, la muscolatura di Zaniolo si è sviluppata e potenziata in modo abbastanza esponenziale (specialmente durante la pausa forzata per la prima operazione al ginocchio destro) e complice un rientro velocizzato, forzato, inizialmente in vista dell’Europeo e poi – giustamente o meno – per il finale di stagione della Roma dopo il lockdown, in quell’azione rapida e improvvisa di Olanda-Italia ad Amsterdam, l’altra articolazione, la sinistra, non ha retto.

Zaniolo nel momento del suo infortunio al legamento crociato del ginocchio destro nel match di Nations League tra Olanda e Italia.

Ma di contro, per le stesse motivazioni che abbiamo citato in precedenza, una volta ricostruito perfettamente il secondo legamento  e completata la fase di riabilitazione, Zaniolo potrà contare su una forza muscolare che potrà reggere anche il fardello di tenere in piedi anche il secondo ginocchio operato.

Che variazioni possiamo aspettarci, però,  nel livello e nel calcio di Nicolò Zaniolo al suo rientro?

Il classe ’99 ha dimostrato ampiamente di essere un giocatore totale, un esterno d’attacco, un trequartista o addirittura una mezzala di strappo, di progressione, che ama partire dal basso e scatenare il suo istinto portentoso.

Tenendo sempre e comunque presente che al rientro Nicolò avrà ancora soli 21 anni, il suo gioco potrebbe cambiare leggermente, trasformandolo prima del previsto in un giocatore ancor più “attaccante” di quanto lo fosse già. Magari sempre sull’esterno destro per liberare il suo mancino deciso e incisivo, in un ruolo che gli permetterebbe, con compiti ancor più offensivi e meno di ripiegamento, di percorrere meno metri di campo, di dosare un po’ il suo strapotere fisico, ma scatenare comunque la sua forza abbinata alla tecnica e a conclusioni dell’azione di livello elitario negli ultimi metri.

Dubbi sulla tenuta atletica e muscolare non ce ne sono. Se la gestione e il dosaggio dello stress sulle sue ginocchia lo supporteranno, la sensazione è che con dieci anni piuttosto comodi di carriera davanti a sè, il rumore di Nicolò Zaniolo tornerà a far vibrare il terreno di gioco. E lo farà in maniera ancor più assordante.