Joao Felix ha bisogno di ingranare

L’analisi (a cura di Andrea Rossetti)

Calatevi per un attimo nei panni di Joao Felix Sequeira: lo scorso luglio, all’età di 19 anni e al termine della prima, vera, stagione in prima squadra con la maglia del Benfica, il ragazzo viene acquistato per la cifra monstre di 126 milioni di euro dall’Atletico Madrid, club in cui tra l’altro ha il dovere di rimpiazzare un totem come Antoine Griezmann (ereditando anche il suo numero di maglia, il 7). Una catapulta.

Ciò non è bastato però per placare la bocca della critica, che – memore dell’esborso dei colchoneros – gli ha puntato il dito addosso più volte in seguito ad alcune prestazioni poco impattanti e a un avvio di stagione sotto le aspettative. Tanto che le statistiche in maglia biancorossa fino a questo momento parlano complessivamente di 28 presenze, 6 gol e 3 assist; e se il confronto immediato è con la stagione passata (20 gol e 11 assist in 43 apparizioni totali), il trend lascia spazio a qualche riflessione.

A cosa è dovuto questo calo (o ridimensionamento) di rendimento?

In primis sicuramente al cambio di campionato. Dopo gli esordi in Portogallo, per Joao Felix la Liga rappresenta comunque il primo salto in un campionato top5, che nonostante la grande qualità risulta più intenso e fisico rispetto al passato e in cui 0.9 duelli aerei vinti e 0.3 contrasti a partita (i dati “agonistici” di J.Felix) non possono bastare. A maggior ragione facendo parte di un collettivo che, come l’Atletico degli ultimi tempi, deve lottare perennemente per stare al vertice.

Non gli è sicuramente permesso di divincolarsi come fosse in pantofole o vivere di colpi improvvisi ma sporadici, ciò che magari poteva bastare in Liga portuguesa: il dato di 0.6 passaggi chiave e 0.9 dribbling a partita finora in Spagna rappresenta infatti un obbligo di crescita per quanto riguarda convinzione e soprattutto continuità nelle giocate.

E veniamo ora al punto in cui concediamo al ragazzo nato a Viseu una parziale giustificazione.

E’ evidente infatti, che le altre problematiche del suo inserimento derivino in parte dal baricentro medio molto basso della squadra del Cholo Simeone (pur essendo rapido Joao Felix ha spesso troppi metri di campo da rincorrere prima di rendersi pericoloso, essendo costretto a prendere per lo più iniziative personali piuttosto che dialogare) e dallo stile di gioco dello stesso tecnico argentino, composto da momenti di trincea, sicuramente poco coinvolgente a livello offensivo e che predilige senza dubbio l’immediatezza alla sfarzosità tecnica.

(Credits: Whoscored) Diamo un’occhiata alle mappe di calore di Liverpool e Atletico Madrid – rispettivamente a sinistra e a destra – a confronto nella gara di ritorno degli ottavi di finale di Champions League. Seguendo la freccia direzionale per comprendere il verso d’attacco delle due squadre, possiamo notare la differenza di baricentro, con la squadra del Cholo molto più bassa e piazzata.
(Credits: Whoscored) Qui il confronto è, nella medesima partita, tra Momo Salah (sinistra) e lo stesso Joao Felix (destra). Saltano all’occhio la differenza di coinvolgimento e tocchi (111 contro 39), e la posizione media: definita, continua profonda per l’egiziano, mentre poco incisiva e molto dispersiva per il talento portoghese.

Abbastanza chiara, quindi, la constatazione che al momento l’Atletico Madrid trarrebbe maggiori vantaggi avendo a disposizione un attaccante diverso, più pronto, leggermente più disposto al sacrificio, e che lo stesso Joao Felix troverebbe più agio in un contesto più libero e orientato all’attacco. Per ottenere un quadro completo della situazione, infatti, dobbiamo tener conto sia di quanto mostrato dal ragazzo la scorsa stagione a livello europeo (sprazzi di talento purissimo e gol nella fase ad eliminazione diretta di Europa League) che di alcuni momenti di splendore anche in questi primi sette mesi della nuova avventura di Joao sotto l’egida del Wanda Metropolitano, come per esempio la spettacolare e inarrestabile cavalcata con cui ha strappato il calcio di rigore decisivo, il 18 agosto, al cospetto l’ostico Getafe.

La cavalcata “maradoniana” di Joao Felix, ad agosto, nel match casalingo contro il Getafe.

D’altronde non possiamo dimenticarci della data di nascita del talento scuola Porto (10 novembre 1999), e che considerati i suoi possibili, sconfinati sviluppi non mancano gli importanti accostamenti: c’è chi paragona l’ex Benfica al suo idolo e connazionale Cristiano Ronaldo per rapidità di gambe e movenze, chi rivede il lui tratti di Ricardo Izecson Kakà a livello di fisico slanciato e conduzione a testa alta, e infine chi, come Stefano Borghi – telecronista Dazn, attivo anche su YouTube -,   lo associa con le pinze “per colpi improvvisi di qualità, carattere forte e diretto” a Zinedine Zidane.

La certezza però è che nonostante le prevedibili difficoltà iniziali, i metodi di un insegnate di polso e lavoro come Diego Pablo Simeone faranno crescere Joao Felix favorendone lo sviluppo muscolare e mentale, con l’obiettivo di renderlo un attaccante sì spettacolare ma concentrato e concreto, senza fronzoli. Del resto, neanche troppo tra le righe, il tecnico ha già cercato di farglielo capire punzecchiandolo: “Oltre al talento c’è bisogno di impegno”. 

Sembra di aver spostato la lancetta temporale al 2014, quando – guarda caso – era Antoine Griezmann il focus del Cholo Simeone, capace nel corso degli anni di svezzare e perfezionare le Petit Diable. Lo stesso ora promosso al fianco di Messi e pagato dal Barcellona tanto quanto la dirigenza colchonera ha deciso di investire per il suo successore Joao Felix.

La carriera (a cura di Football Team Analysis)

La pagina Instagram: https://instagram.com/footballteamanalysis?igshid=1bg6glwnmedfc

João Félix è nato a Viseu il 10 novembre 1999. Cresciuto nel settore giovanile del Porto, nel 2015 si trasferisce al Benfica. Non ancora diciassettenne, esordisce con la seconda squadra il 17 settembre 2016 diventando il più giovane debuttante. Nell’agosto 2018 viene aggregato alla prima squadra iniziando a prendere confidenza con la massima divisione portoghese. Nell’aprile 2019, realizza una tripletta all’Eintracht Francoforte stabilendo il record di più giovane marcatore in una competizione europea superando Marko Pjaca nel 2014.

L’esultanza di Joao Felix dopo uno dei tre gol siglati lo scorso aprile contro l’Eintracht Francoforte, in Europa League.

Le sue prestazioni crescono e nell’estate 2019 il ragazzo passa all’Atletico Madrid per l’incredibile cifra di 126 milioni di euro (valore della sua clausola rescissoria). A causa del rendimento non sempre eccellente fino a questo momento con la maglia dei colchoneros (anche dovuto a qualche problema fisico) il suo valore di mercato è sceso fino ad arrivare ai 90 milioni di euro attuali (dati Transfermarkt).

Siamo però sicuri che avrà davanti a sé una brillante carriera e che data la sua giovane età potrà migliorare sotto tutti i punti di vista, per esempio per quanto riguarda la sua continuità di rendimento, con l’obiettivo di diventare un giocatore completo.