Gli orizzonti di Matteo Lovato

Difensore classe 2000 (21 anni compiuti) del Verona, che lo ha acquistato lo scorso anno a gennaio dal Padova per un milione di euro (il valore attuale è di 7 milioni) con una trafila giovanile passando dal Genoa. E’ questo l’identikit di Matteo Lovato.

Ottima struttura (188 cm per 78 kg) che può ancora sviluppare, fisico longilineo e baricentro medio, Lovato ha grandissima forza muscolare nella parte bassa e quadricipiti molto sviluppati. E’ abbastanza reattivo nel breve nonostante le leve strutturate, è ottimo nell’allungo e nel ripiegamento in velocità su distanze ampie, ma soprattutto ha una corsa che spesso appare pesante ma che è quasi sempre efficace.

I punti di forza:

Il punto di forza principale di Lovato è indubbiamente la personalità associata all’aggressività negli interventi. E’ un difensore che non ha paura di ingaggiare duelli con gli attaccanti o di affrontare nell’1 vs 1 in situazioni di difesa e pressione alta nelle marcature preventive. Molto duro nel confronto fisico con l’attaccante, il giovane italiano sa far valere la sua ottima fisicità anche contro attaccanti più esperti e strutturata.

Anche in fase di possesso e impostazione, Lovato si assume rischi e imposta spesso dal basso in modo molto propositivo, verticalizzando quando riesce e cercando l’appoggio più semplice quando richiesto dalla situazione in campo, dimostrando di essere un difensore abbastanza completo ed equilibrato per caratteristiche, oltre che in linea con il prototipo di difensore aggressivo, ma moderno, che si sta sviluppando in Italia, ma anche in tutto il movimento europeo.

Lovato si “aggancia” con Dybala nel match contro la Juventus allo Stadium, una delle migliori prestazioni del giovane italiano in stagione.

I punti di debolezza:

I principali punti di miglioramento sono dettati dalla bassa sicurezza di gestione del palloni in alcune situazioni in cui viene pressato,  il posizionamento a difesa piazzata e posizionale, quando non può staccarsi per aggredire alto come quando la squadra è sbilanciata in avanti (spesso nel caso del Verona) e non ha ancora nel serbatoio quella capacità di “sentire” dove andrà a finire il pallone in area di rigore, e i tempi di esecuzione degli interventi, per evitare falli o cartellini inutili.

I numeri in questa stagione di Serie A:

18 presenze

1.2 falli x90, 4 gialli (da limare il tempo degli interventi)

0.9 contrasti, 1.3 duelli aerei vinta e 1.4 intercetti a partita

78.6% precisione passaggi media

27.6 passaggi a partita, 1.5 passaggi lunghi (calcio diretto e verticale di Juric)

I contesti di gioco:

Lovato si può inserire benissimo in un contesto molto aggressivo che punta a fare e dominare la partita a ritmi molto elevati (ottimo nel Verona di Juric, potenzialmente l’Atalanta di Gasperini), mentre potrebbe affrontare qualche difficoltà iniziale a essere presentato in un contesto che difende basso a protezione della propria area.

Ruolo e moduli:

Al momento sta facendo il terzo di una difesa a tre molto aggressiva (braccetto destro o sinistra) o addirittura il centrale puro, che lo vede un po’ il difficoltà quando viene pressato e quando non può avanzare liberamente con la palla, ma in cui in marcatura può risultare molto utile. Lovato appare il perfetto centrale destro di una difesa a quattro abbastanza aggressiva in avanti, e che debba cominciare l’azione anche dal basso senza buttare palloni (adatto per il calcio di una big).

Accostamenti:

A livello fisico e ideale, senza parlare del livello o di potenzialità, il riferimento è Matthjis De Ligt, anche se giocatori come Romero e Rrahman, Skriniar e Koulibaly potrebbero nel futuro lasciar trasparire delle somiglianze sia dal punto di vista strutturale (soprattutto Skriniar e Koulibaly) che dal punto di vista della leadership nel reparto arretrato (Romero e Rrahamani).

Lovato in scivolata per contrastare Pedro nel match tra Verona e Roma: grande forza e reattività nonostante le leve lunghe.

Le potenzialità:

Viste le dimostrazioni in sola mezza stagione di Serie A, la sensazione è che se trova contesti in cui si può esaltare a livello di fase difensiva (vedi Romero nell’Atalanta di Gasperini), è un giocatore che può raggiungere rapidamente vette molto alte. Di contro, è un difensore che se portato su binari che non gli appartengono (difesa bassa di posizione) potrebbe perdere le sue certezze e incorrere in frequenti errori di percorso che ne condizionerebbero inevitabilmente lo sviluppo.

Personalissima prediction. Se Lovato rispetta le attese potrà rappresentare un fit ottimale da affiancare a Bastoni in una difesa a quattro titolare della nazionale Italiana dei prossimi anni (2000 il difensore del Verona e 1999 Bastoni). Per Matteo Lovato – già una chiamata nell’U21 di Nicolato e una prossima convocazione per l’europeo di categoria – il futuro sembra essere splendente.