Osimhen è l’attaccante perfetto per Gattuso

Calcio. Il Napoli ufficializza l'acquisto di Osimhen - Positanonews

E’ stato lui, Victor Osimhen, il primo botto vero dell’estate italiana. Lo ha messo a segno il Napoli di De Laurentiis e Rino Gattuso, che lo ha prelevato dal Lille per la cifra monstre di 70 milioni di euro, dopo averlo studiato per il corso della Ligue 1 di questa stagione, sebbene poi il campionato d’oltralpe si sia definitivamente stoppato con gli effetti del Covid post lockdown. Osimhen quindi non metteva piede in campo praticamente da febbraio, ma la dirigenza azzurra non ha avuto il minimo dubbio su di lui. E tutto ciò, probabilmente,  a ragion veduta.

Un po’ perché l’attaccante nigeriano nella sua prima stagione francese è stato in grado di mettere a referto 13 gol e 5 assist in 27 apparizioni, e soprattutto perché,  analizzandolo un po’, sembra l’attaccante perfetto per il calcio di Gennaro Gattuso.

Osimhen è un centrvaanti giovane (classe ’98), malleabile, di prospettiva, che sa ben spaziare per tutto il fronte offensivo. La sua specialità, però, è l’attacco della profondità. Senza dubbio. Il ragazzo segna, vede e sente la porta, ma soprattutto arriva a concludere spesso e con grande pericolosità (3.37 tiri a partita e 15.81 xGoal totali in stagione a fronte dei 13 realizzati).

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Osimhen in azione contro il Lione in Ligue 1. Passo felpato, velocità e marcarlo risulta un’impresa abbastanza complicata per chiunque.

I lati un po’ più oscuri – quasi inevitabilmente vista l’età – ci sono, sarebbe strano il contrario. E riguardano principalmente la migliorabile collaborazione con la squadra nella manovra più ragionata, e nell’ancora non raffinatissima precisione nelle sponde  o nelle giocate tecniche nello stretto quando c’è da scardinare qualche difesa chiusa.

Ma lo sappiamo, il modo di vedere il calcio dalla panchina di mister Gattuso prevede anche momenti di baricentro basso, attenzione difensiva, ripartenza e fiammate improvvise a campo aperto. Nel suo sistema di gioco, Piatek ce lo insegna, l’attaccante non deve far altro che segnare, tanto, e fungere da riferimento anche per qualche palla lunga, oltre che per gli esterni d’attacco che possono affidarsi anche al cross (Osimhen può contare su una statura da 186 cm x  78 kg). Nel terzo offensivo di campo, dunque, il nigeriano ex Lille è un attaccante elettrico, imprevedibile, ma soprattutto letale se gli si concede dello spazio.

A dover spendere un paragone, sempre forzato, l’accostamento può riguardare il primo Pierre-Emerick Aubameyang. Uno che in Serie A è stato tesserato con il Milan ma non ha mai messo piede sul terreno di gioco. Le premesse per l’avventura italiana di Osimhen sembrano ben diverse. Ora, come al solito del resto, spazio al verdetto del campo.