Cuadrado a tutta fascia

Nel marasma quasi totale di una Juventus che, dopo il cambio di allenatore all’alba della stagione, è in questo momento sul filo tra qualificarsi/non qualificarsi per la prossima Champions League c’è una grande certezza: un’altra, l’ennesima, grandissima stagione di Juan Cuadrado in bianconero, probabilmente l’uomo migliore dei bianconeri 20/21 nonché il più importante a trecentosessanta gradi forse al pari di Danilo, Ronaldo per la mole comunque sostanziosa di gol, e del Morata della prima parte di stagione che pareva davvero imprescindibile per l’intera economia di gioco.

Se vogliamo l’esterno colombiano rappresenta anche con una certa perfezione il punto di congiunzione e collegamento tra gli ultimi tre tecnici che si sono susseguiti sulla panchina della Juve.

Cuadrado c’era e c’è stato nei quattro dei cinque anni in bianconero di Max Allegri, tecnico con cui l’ex Udinese aveva un buonissimo rapporto testimoniato dalla grande quantità di bombolette schiumose versate sul capo dell’allenatore livornese nell’ultimo match di ogni campionato nel momento del triplice fischio che dava sostanzialmente il via alle feste-scudetto.

Cuadrado festeggia con Allegri lo scudetto 15/16.

Nella stagione 19/20, quella contraddistinta dall’insediamento di Maurizio Sarri a Torino, il fluidificante classe ’88 si è ritrovato, dopo parecchi infortuni dei due anni precedenti, nel ruolo di esterno destro basso puro di una difesa a quattro chiarissima come quella proposta dal tecnico ex Napoli ed Empoli, con Alex Sandro sulla corsia opposta e la coppia consolidata DeLigt-Bonucci al centro per via del grosso infortunio a Chiellini. Per altro, in questa posizione Cuadrado c’era nato e si era sviluppato negli anni di Lecce, e quindi – anche grazie all’aiuto di Barzagli – non ha affrontato troppi problemi nel ri-adattamento.

E ora Pirlo. Al quale Cuadrado ha sempre e comunque garantito totale disponibilità, come di consueto col sorriso sulle labbra e senza battere ciglio di fronte a qualsiasi richiesta gli pervenisse. Il neo-tecnico lo utilizza in questa stagione come pedina per trasformare il sistema e sostanzialmente da arma principale per rifornire le bocce di fuoco dell’attacco bianconero. Come dar torto a mister Pirlo, che da questo punto di vista ha trovato evidentemente il modo di far rendere al massimo il colombiano, autore fino a questo momento di ben 18 assist stagionali. Mica poco.

(Video) Tutti gli assist di Cuadrado nelle stagioni in bianconero.

Sin dal primo giorno del suo insediamento alla guida della Juventus, Pirlo ha fatto fortissimo affidamento sul colombiano che già l’anno scorso fece le fortune di Sarri sulla corsia destra. E’ proprio l’ex esterno del Chelsea che ha permesso al tecnico bresciano di difendere a quattro ma offendere impostando con una difesa a tre, come da indicazioni che aveva fornito nella sua prima conferenza stampa ufficiale di presentazione del suo modello di gioco quando gli venne chiesto se preferisse una difesa a tre o a quattro.

Ovviamente Cuadrado ha creato e crea superiorità e fluidità sul lato destro, lasciando il centrale di destra, Bonucci e il terzino sinistro bloccato a giocare da terzo centrale (nella maggior parte dei casi, Danilo); chiaramente, nel 4-4-2 di Pirlo che diventa 3-4-1-2 o 3-5-2 i due esterni di centrocampo hanno avuto compiti diametralmente opposti perché, sempre parlando di atteggiamento e uomini “standard”, se a sinistra Chiesa stava largo, aperto e pronto ad attaccare sfruttando la corsia, a destra il Ramsey, il McKennie o il Kulusevski di turno hanno dovuto occupare a turno la posizione prima di trequartista e poi di mezzala in fase di costruzione e sviluppo.

La seconda soluzione, invece, è arrivata nel momento in cui proprio la pedina di riferimento per le rotazioni (Cuadrado) è venuto a mancare per infortunio, covid o altro nella parte centrale di stagione. In questo caso, infatti, Pirlo ha dovuto dirottare lo sviluppo della catena sul lato sinistro, in quanto il terzino destro (questa volta Danilo, molto duttile) stava bloccato e più centrale a impostare, mentre Alex Sandro o addirittura a tratti Frabotta si alzavano a sinistra sulla linea dei centrocampisti, con Federico Chiesa cambiato di lato per favorire l’ampiezza sul lato destro al posto di Cuadrado in fase di costruzione, come per esempio emerso chiaramente dalla partita con il Milan a San Siro. Insomma, Cuadrado ha spesso cambiato i piani, le simmetrie e gli scambi di posizione della Juve versione 1.0 di Pirlo.

In assenza di Cuadrado, out per Covid, qui è Chiesa a dare ampiezza a destra, mentra la rotazione si sviluppa a sinistra con Frabotte che si alza e Ramsey che viene dentro a fare la mezzala.

Le grandissime doti di duttilità e disponibilità del colombiano, però, sono venute a galla in maniera lampante nell’ultimo match dei bianconeri al Franchi contro la Fiorentina, in cui coach Pirlo lo ha impiegato da quinto a destra in un 3-5-2 purissimo (peraltro la prima per De Ligt, Bonucci e Chiellini insieme al centro della retroguardia dal primo minuto in stagione).

E, nonostante la prestazione abbondantemente negativa del collettivo di squadra, Cuadrado è risultato alla fine come al solito uno dei migliori, se non il migliore, per reattività, corsa, continuità, dribbling e superiorità, mettendo in grossa e costante difficoltà prima Venuti e poi anche Biraghi nel corso della seconda frazione.

Cuadrado spinge a destra e offre una soluzione quasi da ala, dall’altra parte è Alex Sandro il quinto opposto a garantire copertura sul secondo palo in caso di cross del colombiano.

In sintesi quindi, se da un lato c’è da registrare la sua grandissima stagione, unita e collegata a tutte le altre in bianconero, dall’altro lato si aprono le grosse incognite sul futuro della corsia destra della Juve.

L’anno prossimo potrebbe essere verosimilmente l’ultimo di Cuadrado ad altissimi livelli, potendo contare comunque su un’ottima alternativa come Danilo che potrebbe, come quest’anno, fungere da pedina sia per uno schema “normale” che per variare sistema, canovaccio e impostazione tattica a gara in corso o addirittura differenziando tra fase di possesso e non possesso.

Poi bisognerà però inevitabilmente pensare al futuro e cercare un sostituto/erede all’altezza del rendimento scoppiettante, trasversale e universale di Juan Cuadrado coi colori della maglia bianconera addosso. Un rapporto viscerale tra lui e la Vecchia Signora, che ormai gli è entrata nel cuore e per la quale dà tutto ogni minuto in cui viene impiegato sul terreno di gioco.