Chi può diventare Gianluca Scamacca

2020/2021: in ogni caso sarà una stagione che Gianluca Scamacca non si scorderà facilmente per i suoi primi, veri gol in Serie A. Il suo nome è molto ricorrente e d’altronde non potrebbe essere altrimenti, perché l’attaccante classe ’99 del Genoa  in prestito dal Sassuolo contrattualmente fino al termine di questo campionato, ha i fari delle big, italiane e non solo, già accesi e ben puntati su di lui nonostante un rendimento finora altalenante.

Scamacca è un attaccante di struttura fisica importantissima (195 cm per 85 kg), dotato di grande forza, atletismo, buon allungo, capacità di dettare i movimenti in profondità, ottima abilità nel colpo di testa, nella protezione palla e in fase di finalizzazione, oltre a cattiveria agonistica e rara personalità che lasciano ben sperare.

Scamacca che lotta con Tonelli per un possesso nell’ultimo derby della Lanterna.

Ovviamente c’è, come un po’ in tutti i casi, il rovescio della medaglia: nel gioco del classe ’99 sarà necessario nel corso degli anni migliorare la partecipazione alla manovra, la brillantezza nella giocate nello stretto, la selezione delle scelte nell’ultimo terzo di campo, e un pizzico di continuità nel corso della stagione ma anche della singola partita. Infine la concentrazione, altro fattore su cui l’attaccante di Ballardini deve lavorare parecchio con l’obiettivo di compiere step di carriera importanti.

Scorrendo qualche dato dal portale statistico whoscored.com, in questa Serie A Scamacca ha segnato 2 gol e fornito 1 assist, calciando in porta 1.9 volte a partita, un buon numero. Come detto in precedenza, appare più scadente invece  il contributo alla costruzione della manovra, perché nemmeno un passaggio chiave (0.6) a partita e 14 passaggi x match con una precisione del 68% sono certamente dati da incrementare. Il problema di concentrazione inficia sul numero di palle perse x90’ (1.6) e sulla scarsa presenza nei contrasti difensivi (0.8 a partita).

In sostanza quindi, Scamacca porta sul terreno di gioco buona presenza in area e una buona continuità per ciò che riguarda le conclusioni verso lo specchio avversario, ma è molto meno partecipe nella costruzione della manovra, come indicano i dati sui passaggi. In generale il classe ’99 si presenta come un centravanti di lavoro, che può fungere da riferimento offensivo della squadra su suggerimenti diretti senza però l’onere di essere troppo coinvolto nelle trame palla a terra.

Il contesto ideale per le sue caratteristiche appare quindi quello di una squadra che pratica un calcio molto diretto, non troppo articolato o vincolato alla manovra palla a terra. Una squadra che si appoggi spesso sulle punte con un lancio diretto, attaccando poi la seconda palla e che giochi su meccanismi e movimenti preparati ad hoc per far pervenire la palla il più velocemente possibile agli attaccanti. Degli esempi? Lo stesso Genoa di Maran prima e di Ballardini ora, o quell’Italia U20 che aveva sorpreso al Mondiale di categoria in cui Scamacca faceva coppia con Pinamonti in un attacco molto pesante e fisico.

Passando ai numeri e al sistema, il moduli ideali per la struttura e per le caratteristiche del classe ’99 prevedono sicuramente lo spazio o per un’unica punta con tanti giocatori a supporto e a rimorchio, come nel 4-2-3-1, o un attacco a due in cui un attaccante ha la possibilità di girargli intorno e legare la manovra, come nel caso del 4-4-2 o di un 3-5-2 come quello attuale adottato dal Genoa di Ballardini.

Qui si vedono chiaramente le due punte del Genoa: Scamacca, che riceve palla con spazio da attaccare, andrà poi a concludere ottimamente e trovare il gol con un bel destro a giro dal limite.

Scamacca è un giovane piuttosto precoce, e il suo nome è in auge sin dai primi passi mossi nel calcio che conta. I paragoni che si sono spesi sono molto importanti, perché in passato c’è chi l’ha accostato per combinazione di caratteristiche addirittura a un totem assoluto degli ultimi 15 anni come Zlatan Ibrahimovic. L’attaccante che, stando in Italia, sembra però potersi maggiormente prestare a un parallelo con il numero 9 del Genoa è Graziano Pellè, probabilmente anche per livello di carriera. Nonostante Scamacca trovi sempre il vantaggio di avere davanti a sè parecchi anni di carriera, magari avendo la possibilità di sovvertire qualsiasi tipo di previsione sul suo conto in un senso o nell’altro.

Su di lui, nello scorso mese di gennaio, si è registrato il fortissimo interesse della Juventus, a caccia di una punta per completare il parco attaccanti che fronteggerà la seconda parte di stagione. Scamacca, però, alla fine è rimasto in Liguria per giocarsi le sue carte, in un ambiente probabilmente molto in linea con le sue esigenze personali, che gli può permettere di crescere, maturare ulteriore esperienza e segnare con regolarità.

Il lato positivo di un eventuale trasferimento in una big a stretto giro, potrebbe riguardare la necessità di cambiare una mentalità che per il momento lo contraddistingue in negativo, e che lo porterebbe in questo caso a responsabilizzarsi e giocare ogni pallone come se fosse l’ultimo, dando peso e importanza alle sue giocate.

Se si aprirà davvero una concreta finestra per sfondare? L’impressione è che in gran parte dipenda solo ed esclusivamente dalle volontà e dall’applicazione di un ragazzo che ha tutti i mezzi per far parlare di sé. Più di quanto l’abbia già fatto.